Per invecchiare i modelli non uso pre-shading nè post-shading. In questo caso eccezionalmente ho preverniciato il modello con un colore alluminio nell'eventualità mi fosse venuta l'idea di fare qualche scrostatura mirata, Cosa che poi alla fine non ho fatto ad esempio. Amo usare gli olii. Una volta coperto il modello di future, applicate le decals, inizio a trattare le superfici con mix di vari colori: terre, grigi, blu ... Applico i colori quasi puri e poi inizio a rimuovere gli eccessi con del cotone. Nel fare questo seguo sempre l'andamento dei flussi di aria su tali superfici e naturalmente
quello delle pannellature. In genere, quando queste ultime lo consentono, schiarisco la superficie centrale della pannellatura con un colore di base più chiaro, mentre lascio una velatura di olio più scura sul bordo in modo da dare una maggiore profondità e "movimento" alle superfici. Attenzione a non esagerare con questo effetto in modo da evitare di verniciare delle vere e proprie scacchiere: l'effetto è veramente orribile e privo di veridicità.
in questa immagine ho iniziato ad applicare e rimuovere successive applicazioni di olii nei recessi, lungo i margini delle pannellature e nelle incisioni dei vari accessi alari.
Il lavoro procede. Le pannellature della parte inferiore della fusoliera, tutte rivettate e mano, sono state schiarite nella porzione centrale e scurite ai margini.
L'applicazione degli oli è inoltre una tecnica molto flessibile, consente molti ripensamenti, modifiche repentine, sovrapposizioni... e questo è fondamentale, perchè il "progetto" del modello, nel mio caso personale, cresce e si sviluppa gradualmente man mano che il lavoro procede. Nel caso di errore una mano di diluente puro risolve alla radice il problema. Semplice no?

L'ASSEMBLAGGIO FINALE
Ormai siamo alla fine, manca veramente poco. Apparentemente. Gli ultimi tocchi finali riguardano quei delicatissimi dettagli quali le piccole antenne localizzate sulla superficie inferiore del velivolo: la morane e il radiogoniometro, e poi il tubo pitot, la scaletta del pilota. Insomma poca roba. Si incollano le cofanature del motore e si comincia a studiare l'inquadratura per le foto finali. Poi, una chiacchera con un amico ad una mostra comincia a imporre all'attenzione una serie di particolari da modificare.

La cofanatura del vano mitragliatrici non può stare nella posizione in cui l'hai messa tu... i vari portellini devono avere ognuno le loro astine per tenerli aperti.. ok in effetti... poca roba.. un'oretta di lavoro... poi.. all'improvviso la mazzata,,, poi dici gli amici!!! Ma perchè non hai dettagliato anche le chiusure dei cofani motore? in 1:32 le dovresti fare...e lì ti crolla il mondo addosso.. in effetti... e mò come cavolo faccio?
in questa immagine si vede il cofano del vano mitragliatrici così come viene fornito dal set di dettaglio AIRES. Come si nota le chiusure sono in posizione "chiusa".
Ho iniziato con incidere lo scasso delle singole chiusure.
Ragazzi si ricomcia a lavorare e ad inventare!! Si torna su Google.. a proposito come si traduce "chiusura" in inglese, ma sono chiusure o serrature..mah! Behalla fine dopo molto sudare ho scoperto che sono effettivamente chiusure e sono tradotte con il termine "latches". Ricordatevelo! Poi si passa finalmente alle foto originali. Non ce ne sono molte che mettano in evidenza questo particolare, ma alla fine qualche particolare comincia ad emergere. Si inizia a progettare!
Ho iniziato a lavorare sul cofano del vano mitragliatrici che ha due chiusure molto evidenti. Il set AIRES dettaglia, anzi non dettaglia questo particolare. Le chiusure, sebbene il cofano faccia parte dell'engine detail set, e quindi sia progettato per figurare aperto, sono incise in posizione "chiusa".. che fare? Ho iniziato a creare lo scasso per accogliere la nuova chiusura usando una lama da bisturi affilatissima e moltissima pazienza.
Lo scasso delle chiusure visto dala parte interna del cofano mitragliatrici.
Ho utilizzato un profilino ad U di plasticard per dare profondità all a chiusura e ricreare la serratura
Una volta rifinito lo scasso ho utilizzato un profilato ad U di plasticard nel tentativo di dare profondità alla serratura. Poi sono passato ai ganci di fissaggio del cofano che invece sono saldati sui montanti del motore. Per crearli ho utilizzato un tondino squadrato sempre di plasticard. Con questo ho sagomato il gancio e lo snodo che gli consentiva di passare attraverso la chiusura del cofano bloccando il tutto. Con la stessa identica tecnica ho ricreato anche le tre chiusure che chiudono il cofano motore inferiormente.
Tutto questo lavoro mi è costato due settimane di fatica ma effettivamente il modello credo abbia acquistato una marcia in più. Una volta colorato e debitamente invecchiato il tutto fa sicuramente un altro effetto. Risulta ancora più realistico e storicamente corretto. Quindi: grazie. Un grazie di cuore al grande Marco Viselli che da amico mi ha suggerito tutte queste cose permettendomi di "crescere" dal punto di vista storico e modellistico. Bisogna pensare agli altri non solo come potenziali avversari ma anche come fonte di cultura aereonatica e di consigli ed avere la serenità e l'umiltà di riconoscere i propri limiti ed i propri errori nella speranza naturalmente di superarli.
Bene, siamo arrivati proprio alla fine, ai saluti finali potremmo dire.
I ganci costruiti con un tondino squadrato di plasticard.
I ganci finiti
I ganci ora assemblati con i relativi snodi autocostruiti in rame
I ganci assemblati sui montanti del motore

L'aereo è finalmente finto.. ho aggiunto ancora un invecchiamento supplementare nella zona degli scarichi del motore e qualche piccolo ritocco qua e là. Mi giro e rigiro il modello tra le mani e ripenso a tutti questi anni passati insieme. Dal progetto iniziale francamente non ricordo neppure quanti ne siano passati. Ho alternato momenti iniziali di grande entusiamo alla ricerca di tutti i possibili set di dettaglio, a momenti di grande sconforto impressionato e sovrastato dall'enorme mole di lavoro iniziata. Momenti di noia passati a stuccare e rifinire mille particolari a momenti di rifiuto totale in cui il modello è rimasto incompiuto nella mia vetrinetta per mesi e mesi. Ho alternato momenti di ritrovata energia con nuove progettualità, come la rivettatura completa, a momenti di fretta in cui ho rovinato in pochi secondi il lavoro di mesi precedenti. Sono passati così molti anni, nel frattempo ho costruito un F16 e un Me262, ma alla fine Dora è atterrata tra le mie mani in tutto il suo splendore (si sa ogni scarrafone è bell'a mamma soja..). A lungo ho pensato che fosse destinata a rimanere un grande progetto incompiuto, più grande di me, ma così non è stato ed in fondo è questa poi la più grande soddisfazione. A me Dora piace, molto, e spero piaccia anche a voi..ed ora VIA ! un nuovo progetto mi aspetta... cosa sarà?
Nel frattempo, come sempre, buon modellismo a tutti!

Introduco per la prima volta in queste reviews dei ringraziamenti finali: un caloroso grazie a tutti coloro che in questi anni mi sono stati vicini sostenendo e completando questo mio progetto. Mauro Di Massimo, che con il suo entusiasmo, la sua tecnica modellistica sopraffina e la sua enorme cultura sui velivoli tedeschi è stato un enorme spirito trainante, Carmine Mari che ha avuto la bontà e l'amicizia di condividere con me le sue tecniche di invecchiamento che considero tra le migliori al mondo e ancora una volta Marco Viselli con i suoi ultimi consigli che mi ha fatto ricordare che nel nostro ambito non si finisce mai di studiare ed imparare.